Tutta l’ironia di Franco Moschino rivisitata in chiave contemporanea: ecco cosa è diventata la maison da quando Jeremy Scott, esattamente un anno fa, è arrivato alla guida creativa di una casa di moda storica che aveva ancora molto da dire. L’avventura continua con il lancio del primo profumo ideato dallo stilista, si chiama Toy.
La sua passione per giocattoli e cultura pop è più che esplicita, lo dimostrano le collezioni che ha disegnato per le ultime passerelle di Moschino come quella interamente consacrata a Barbie. Il profumo dunque non poteva discostarsi da quel mood divertente e giocoso, in senso proprio letterale.
È un orsetto di peluche che rende omaggio all’abito presentato da Moschino per l’autunno-inverno 1988 e contiene il flacone a cui si accede staccando la testa del pupazzo. Un po’ strambo ma se non è strambo Moschino chi altri mai? D’altronde Scott spiega che la donna tipo della maison è Katy Perry anche se per pubblicizzare la fragranza è stata scelta Isabeli Fontana che posa per Steven Meisel.
Le note del bouquet sono altrettanto originali perché nelle intenzioni dello stilista tutto doveva essere nuovo, mai visto e bizzarro. Infatti la fragranza viene proposta come unisex e confezionata proprio come se fosse un giocattolo. In testa mandarino cardamono e bergamotto aprono il jus il cui cuore è pieno di lavanda, violetta e biancospino. In coda si chiude con sandalo, vaniglia e acacia.