Quando si dice 100 anni e non sentirli. E neanche li dimostra: parliamo del profumo iconico N.5 di Chanel, il più noto e amato, il più usato da generazioni di donne molte diverse tra loro che hanno saputo riconoscersi in una fragranza storica e senza tempo.
Custodito nel suo flacone altrettanto iconico, quanto il colore ambrato del profumo, è diventato un simbolo che immediatamente associamo a Chanel. Il design della bottiglia è rimasto pressocché invariato nei decenni sin da quando fu ideato nel 1921. Subì una piccola rivisitazione tre anni dopo per rinfornzarne gli angoli.
Nel 1970 è apparso sull’etichetta il profilo del volto di Chanel e colori e logo sono rimasti invariati fino a oggi, con un lievissimo aggiustamento nel 2012. Ma senza rivoluzioni che alterassero il carattere del profumo. Mai.
È per questo che nel 1959 la scatola è entrata a far parte della collezione permanente del Moma di New York e negli anni Ottanta Andy Warhol ha dedicato una delle sue serie al profumo. Con il suo linguaggio estetico essenziale, uno stile inconfondibile, un packaging innovativo per l’epoca e senza tempo con il trascorrere gli anni – per non parlare del jus originale – è senz’altro diventato e rimasto un’icona pop.
Chanel ne fu testimonial in prima persona nel 1937 posando in una suite del Ritz per gli scatti pubblicitari realizzati da François Kollar e apparsi su Harper’s Bazaar. Nel 1952 è toccato a Marilyn Monroe che dichiarava di andare a letto con qualche goccia di profumo e nient’altro.
Ma solo negli anni Sessanta iniziò davvero il trend delle testimonial. Tra di loro, nel tempo, ci sono state Ali MacGraw, Lauren Hutton, Catherine Deneuve, Carole Bouquet, Nicole Kidman fotografate da nomi come Richard Avedon, Patrick Demarchelier, Dominique Issermann oppure dirette da personaggi come Helmut Newton, Ridley Scott o Baz Luhrmann.
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